Banca Mutua e galleria Liberty

Anghiari, semplicemente incantevole.

Anghiari è una città adagiata su una forte pendenza, ricca di storia e cultura. Non mi soffermerò né sulla battaglia né su notizie storiche e architettoniche ma semplicemente cercherò di riassumere in pochi scatti ciò che della città mi ha colpito.

La discesa di Anghiari
La discesa di Anghiari

Si può arrivare da Anghiari da più direzioni ma ritengo che arrivarci dall’alto (e non perché provengo sempre dalla strada di Catenaia) sia ancor più suggestivo in quanto dalla piana si perderebbe un gioco prospettico che mi piace molto. Dalla cima della discesa al fondo della piana la strada è dritta come un fuso. Questo crea nell’osservatore un senso di stupore e appaga certamente la vista.

Se non siete molto abili alla guida sconsiglio vivamente di percorrere la strada, solo in discesa, ma usare la circonvallazione meno ripida.

La discesa di Anghiari
La discesa di Anghiari

Le foto qui presenti mostrano Anghiari in un momento di stop al traffico. Come si può intuire dall’immagine la strada è molto trafficata. Solitamente si può parcheggiare al bordo strada e quindi è difficile poter passeggiarci liberamente per fare queste foto se non in occasione di feste con mercato come in questo caso per il 25 aprile.

Santa Maria Maddalena
Santa Maria Maddalena

La chiesetta di Santa Maria Maddalena di Anghiari è per me uno di quegli appuntamenti fissi, il link precedente porta a un’altra mia foto, in periodo invernale, con pochissima luce e contiene indicazioni sulla chiesetta. La prima volta che ci sono entrato è stato quasi per caso e non sospettavo che ci fosse una chiesetta così raccolta e antica entrando da quella porta seminascosta lungo le case sulla discesa.

Banca Mutua e galleria Liberty
Banca Mutua e galleria Liberty

Un altro punto fisso delle mie visite ad Anghiari è questo scorcio, ritengo che l’insegna che recita “Banca Mutua Popolare Aretina” sia una piccola opera d’arte anche con la lampada e il suo sostegno ad angolo. Più in là la galleria nel magnifico stile Liberty che sicuramente merita un’occhiata. Purtroppo normalmente è passaggio abituale del traffico automobilistico quindi non è facile perdersi in osservazioni approfondite. Da questo punto, dove c’è una piazza con un bronzo di Garibaldi che guarda Roma, si può accedere al cuore della vecchia Anghiari.

Le vie di Anghiari
Le vie di Anghiari

Passeggiando per Anghiari, tra tutti i saliscendi, non si può che guardarsi in giro, passeggiare con il naso all’insù e godersi lo stile tipico di questa città che conserva il suo antico splendore.

Dopo un po’ di gironzolare per Anghiari, trovo una parata in costume, con tanto di musici e dipendente comunale in giacca del vestito e pantaloni catarifrangenti che gira attorno ai musici scandendo il tempo come fosse il direttore d’orchestra con le dita. Più tardi lo trovo con un panino con la porchetta più grande di lui. Favoloso.

La parata del 25 aprile
La parata del 25 aprile

Rimangono scorci di cui non ho pubblicato foto che forse sono ancora più graziosi di quanto finora presentato. Anghiari merita sicuramente una visita.

Santuario della B.V. della Misericordia di Castelleone

Una gita a… Cremona.

Cremona è la città del torrone e dei luitai, abbastanza vicina a Milano per poterci andare in mattinata a fare un giro.

Finalmente in possesso di una DSLR Full Frame, piove, due giorni brutti e poi, sabato mattina, sembra che tutto regga, quindi decidiamo di prendere ed andare in un posto nuovo. La scelta cade su Cremona.

Santuario della B.V. della Misericordia di Castelleone
Santuario della B.V. della Misericordia di Castelleone

Procedendo sulla statale che da Paullo va vero Cremona, si vede una chiesa molto interessante stilisticamente e decido di fermarci a fare qualche foto. Ci troviamo già in provincia di Cremona, a Castelleone e la chiesa merita molto ma ho preferito usarla come sfondo.

Dente di leone
Dente di leone

La tentazione di tornare bambini è forte e giochiamo con un dente di leone…

Raggiunta Cremona arriviamo in pieno mercato che è proprio in centro di fronte alla cattedrale.

Cattedrale di Cremona
Cattedrale di Cremona

La cattedrale di Cremona con la torre campanaria e l’orologio astronomico. Si intravede il battistero. La facciata ricoperta di marmo è graziosa e molto elegante e gli interni sono meritevoli di una visita approfondita.

Interno della cattedrale di CremonaInterno della cattedrale di Cremona
Interno della cattedrale di Cremona

Il sole filtra dalle finestre superiori di uno dei transetti della cattedrale di Cremona. Molto belli gli affreschi e la cattedrale con pianta a croce greca.

Estro creativo
Estro creativo

Concludo con un estro creativo di prospettiva enfatizzata dalla focale corta e dal pieno formato.

Tutte le foto in questo post sono state realizzate con un 20mm e una reflex full frame. La possibilità di usare un formato maggiore permette di contenere le deformazioni delle lenti a parità di area inquadrata. Sì perché le reflex digitali, normalmente, hanno il sensore in formato APS-C che ha un fattore di correzione di 1,6 rispetto al formato 35mm (quello che era della pellicola). Questo permette sì di risparmiare sugli obiettivi (le lenti a formato più piccolo costano di meno) e permette sì di risparmiare sul sensore (più è piccolo il sensore e meno costa) ma al contempo costringe a ridurre le focali esasperando le prospettive delle foto. Ora che ho comprato una reflex full frame, sono contento di essere tornato a un pieno formato e alle solite focali dove il 50mm è il “normale” e non un “medio tele”

Da Puerto Natales al lago Pehoe

Torres del Paine

Il parco nazionale di Torres del Paine è la zona protetta più grande del Cile ed è tra le più importanti aree di interesse naturalistico cilene.

Fa parte della zona climatica della patagonia cilena ed offre a chi passa degli spettacoli notevoli.

Da Puerto Natales al lago Pehohe
Da Puerto Natales al lago Pehoe

Il territorio sembra essere piatto e desolato ma ben presto, lasciata la strada asfaltata, diventa montuoso e più interessante procedendo lungo il nostro tragitto all’interno del parco di Torres del Paine.

Lago Pehoe
Lago Pehoe

Ci viene spiegato dalla guida che il lago è molto esteso e l’acqua è pulitissima. Inoltre impariamo molto presto cosa ha da offrire sempre questo territorio. La Patagonia è bellissima ma ha molto, molto vento da offrire.

Vento
Vento

Riprendiamo il percorso verso l’albergo situato all’interno del parco di Torres del Paine con la strada che si fa sempre più interessante. Il ponte in legno in macchina decisamente mi mancava tra le mie esperienze di viaggio.

Verso Pehoe
Verso Pehoe

Per la cronaca, alla destra del ponte era in costruzione quello nuovo, si scorge qualche pezzo di recinzione arancione del cantiere.

La nostra destinazione non si fa attendere più di tanto e ben presto troviamo un piccolo spiazzo con l’albergo Pehoe.

Hotel Pehoe
Hotel Pehoe

L’hotel Pehoe è ubicato in una posizione meravigliosa ed ineguagliabile per la vista, diretta sul Cierro Torre, complesso montuoso che da il nome al parco di Torres del Paine. Ciò che di questo posto è ineguagliabile è il fatto che, nonostante il tempo grigio, i panorami erano ugualmente emozionanti.

Cuernos del Paine
Cuernos del Paine

Il motivo che rende speciale l’hotel Pehoe è il fatto di essere su un’isoletta all’interno del lago Pehoe, affacciato alle Torres del Paine con un salone da pranzo con ampie vetrate sul lago e le montagne.

Si accede all’albergo solo tramite un ponte pedonale in legno che porta in un posto che sembra sospeso nel nulla.

Accesso all'albergo Pehoe
Accesso all’albergo Pehoe

Dall’albergo parte un sentiero che si allontana poco ma permette di avere già una visione decisamente migliore dei dintorni, rendendosi conto della conformazione dei dintori.

Il lago Pehoe e le Torres del Paine
Il lago Pehoe e le Torres del Paine

In questo frangente facciamo di nuovo incontro con un uccello meraviglioso e maestoso tipico della zona, il Condor. Il Condor delle Ande (Vultur Gryphus) ha un’apertura alare fino a 3,25 mt. La sensazione che sia il padrone indiscusso dell’aria è molto forte. Ci è stato raccontato che è talmente grosso che non riesce a volare quando piove perché se si bagnano le piume si appesantisce troppo. Allora ci si può avvicinare con cautela perché non può volare via.

Il condor delle ande
Il condor delle ande

Quando volteggia è maestoso e si sposta in modo aggraziato nonostante le dimensioni.

Vultur Gryphus
Vultur Gryphus

Le penne delle estremità delle ali che si separano in maniera caratteristica lo rendono riconoscibile a prima vista.

Parco nazionale di Torres del Paine
Parco nazionale di Torres del Paine

La visita al parco di Torres del Paine ci ha riservato molte scoperte, molti panorami e una sensazione di contatto con la natura come raramente oggigiorno si riesce ad avere.

Il Perito Moreno

Perito Moreno

Il Perito Moreno

Unico ghiacciaio ai giorni nostri che non si ritira ma si espande. Viene chiamato il gigante bianco e il motivo lo si capisce subito appena lo si vede.

Il Perito Moreno
Il Perito Moreno

A prima vista l’impatto è maestoso, una massa imponente di bianco-azzurro venato da qualche striatura grigia e nera qua e là… Il Perito Moreno è incuneato tra due monti e si getta nel Lago Argentino arrivando a dividerlo in due in quanto lo attraversa e tocca la terra ferma formando una diga di ghiaccio

Incontro con il Perito Moreno
Incontro con il Perito Moreno

Ciò che colpisce di più visitando il Perito Moreno è il silenzio. Avere la fortuna di essere soli a osservarlo pone automaticamente in una situazione mistica di contemplazione delle bellezze del creato. Proprio quando si pensa al silenzio si inizia a sentire la voce del gigante.

Sempre più vicini
Sempre più vicini

Avvicinandosi ci si accorge della montagna di ghiaccio, dell’imponenza, della maestosità e al contempo della delicatezza del ghiacciaio. Alla più piccola variazione di luce, l’azzurro lascia lo spazio al celeste, fino quasi al grigio, i riflessi e le luci si susseguono e danno vita a questa enorme massa bianca.

Il lato basso della diga
Il lato basso della diga

Periodicamente, ogni manciata d’anni, la pressione dell’acqua sul lato sinistro del ghiacciaio diventa sufficiente a far crollare la diga, cioè l’ultima propaggine del Perito Moreno che si congiunge con il lato di terraferma dalla quale è possibile osservarlo. Questo crollo provoca inondazioni in aree di pascolo e di prati.

La voce del Perito Moreno
La voce del Perito Moreno

Il silenzio della zona è rotto solo da rumori di rottura, colpi secchi seguiti dai tonfi dei blocchi di ghiaccio che cadono in acqua. E’ la voce del Perito Moreno, sempre uguale e sempre diversa.

Piccoli iceberg
Piccoli iceberg

Rimanendo qualche giorno in zona, è possibile osservare nel Lago Argentino dei veri e propri iceberg che si staccano dal Perito Moreno e si allontanano sciogliendosi piano piano nel lago. Un’esperienza che emoziona ancora dopo anni nel raccontarla, un paesaggio unico, incontaminato e selvaggio capace di regalare grandissime emozioni.

Scorcio della cattedrale

Urbino

Urbino è il capoluogo della provincia di Pesaro e Urbino ed è arroccata sugli appennini.

Urbino dalla fortezza Albornoz
Urbino dalla fortezza Albornoz

Città ricca di storia e d’arte che vive oggi in un’atmosfera rilassata complice anche la presenza dell’università che fornisce alla città una presenza di gente giovane e dinamica e quindi la rende allegra e gioviale.

Per le vie d'Urbino
Per le vie d’Urbino

Passeggiando per Urbino si percepisce passo a passo che stiamo camminando in un posto con un fervente passato e lo si nota anche da alcuni dettagli.

Linee di fuga
Linee di fuga

La giornata parte lentamente, complice il freddo pungente, ma Urbino si svela da subito in tutta la sua bellezza, con qualche complicazione per la visita dovuta (dichiarato da addetti di altri musei) per lo più a poca organizzazione.

Scorcio della cattedrale
Scorcio della cattedrale

La città di Urbino si visita facilmente a piedi per le sue strade e scalinate che portano il visitatore su e giù a scoprire scorci, dettagli e vedute sempre diverse.

Scorci nascosti
Scorci nascosti

La visita prosegue per la città di Urbino a scoprire i dettagli e cercando di cogliere lo spirito della città che non esita a farci scoprire la sua età e composizione.

Anno Domini 1614
Anno Domini 1614

Su molti palazzi di Urbino è facile vedere una iscrizione che reca l’anno di edificazione aiutandoci a cogliere il modo in cui si è espansa la città e, conoscendo a priori la storia, è facile capire quali personaggi sono legati a quale zona della città.

Il presepe del Brandani
Il presepe del Brandani

Di qui si procede verso l’oratorio di San Giovanni ma lungo il tragitto (in vero molto breve) lo sguardo spazia tra le case permettendo la vista di alcuni scorci interessanti.

Scorcio della Cattedrale
Scorcio della Cattedrale

Una volta ad Urbino è d’obbligo una visita al Palazzo Ducale che ci mostra il suo splendore e una ricca collezione di opere d’arte.

La corte interna del palazzo ducale
La corte interna del palazzo ducale

Altra meta importante, come scritto in precedenza è l’oratorio di San Giovanni che ospita un ciclo pittorico molto importante sulla vita di San Giovanni Battista e nell’abside della cappella una imponente scena di crocefissione. I fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni affrescarono la cappella dell’oratorio donandole un’opera che non si limita alla pittura ma a dettagli in rilievo e inserimento di particolari in argento e altri materiali in grado di riflettere la luce per dare vita alla pittura.

Particolare dell'affresco nell'oratorio di San Giovanni
Particolare dell’affresco nell’oratorio di San Giovanni

Urbino regala emozioni in una visita semplice e non affannosa, purtroppo la scala elicoidale in questo periodo non era visitabile, ma comunque ne è valsa la pena.

Dettaglio sull'altare
Dettaglio sull’altare

In conclusione è stata una giornata piacevole, e se capitate nella zona non mancate di assaggiare il coniglio in porchetta e la crescia sfogliata, due specialità della zona.

Autunno, Èze

Èze, tra profumi e scorci

Cittadina francese sulle colline delle alpi marittime, è un borgo con due anime. Infatti Èze-Village è un borgo storico arroccato su di una collina.

Arrivo a Èze
Veduta dalla porta della città

Il borgo domina il territorio circostante e non è un caso che l’arrivo nella cittadina avvenga tramite fortificazioni del XIV secolo.

Il borgo di Èze
Il borgo di Èze

L’atmosfera che si respira è di tranquillità e pacatezza. Complice l’autunno inoltrato le presenze turistiche non sono così accentuate. Èze sembra riposare in cima alla collina.

Porticato con Lanterna, Èze
Porticato con Lanterna

Pare che Nietzsche abbia avuto l’ispirazione per uno dei capitoli di “Così Parlò Zarathustra” durante la salita a questa cittadina.

Scalinata, Èze
Scalinata

Una cosa che colpisce di questo villaggio, è la presenza della vegetazione al suo interno. Infatti in paesini di montagna che possono assomigliarvici, la vegetazione è estranea al contesto abitato, in quanto il paese è immerso nel verde. Quindi per combattere il freddo le abitazioni sono così vicine le une alle altre da non lasciar spazio alla vegetazione.

Èze, borgo mediterraneo
Èze, borgo mediterraneo

Passeggiando per il villaggio, come già detto, si può avere l’impressione di essere in un borgo appenninico, ma ogni tanto compare qualche segnale che mostra la sua vera natura di un paesino a poca distanza dal mare.

Èze, vite rossa
Vite rossa

Sensazioni, colori e profumi sono le parole chiave che guidano alla scoperta del borgo di Èze-village. E’ bello perdersi tra le sue stradine semplicemente andando a zonzo.

Autunno, Èze
Autunno

Finita la visita al borgo, e approfittando del riposo offerto da una panchina, uno scatto regalato per gli amanti della fotografia geometrica. Due aerei lasciano la loro scia e si comgiungono al limite del tetto della casa di fronte.

Aerei, Èze
Aerei

Arrivederci, Èze-Village, la prossima volta magari ci sarà il tempo per una visita al giardino esotico. Purtroppo questa volta il tempo a disposizione è stato limitato, ma è valsa la pena di visitare una cittadina così singolare.

Coccinella bipunctata posteriore

Coccinella, coccinelle, un’invasione

Un tiepido pomeriggio autunnale, a Terranera, Subbiano (AR), oziando al tiepido sole autunnale, sento un ronzio, una coccinella.

Coccinella
Coccinella

Mentre mi fermo ad osservarla, nel campo visivo iniziano a comparirne una seconda coccinella, una terza e, nel giro di poco, il muro della casetta in pietra è costellato da un numero imprecisato di piccoli coleotteri, per lo più rossi.

Le coccinella fanno parte della famiglia delle coccinellidae. piccoli coleotteri compresi tra 1 mm e 1 cm, raramente più grandi,  totalmente innocue per l’uomo e sempre colorate in maniera sgargiante.

Coccinella bipunctata nera
Coccinella bi punctata nera

La tipologia di coccinelle più diffusa è a fondo rosso, con punti neri, ma esistono anche coccinelle a fondo giallo, con punti neri, e invertite. Quindi una come quella nella foto superiore, a fondo nero e con i punti rossi è solo meno diffusa delle altre. La coccinella gode della simpatia umana in quanto è totalmente innocua, colorata e dalle forme tonde. Pertanto viene sempre identificata come un insetto buono.

Coccinella bipunctata posteriore
Coccinella bipunctata posteriore

Esattamente come la coccinella bipunctata nera era già riuscita, quella più comune cerca un punto di ingresso per la casa, per poter avere un posto caldo per svernare.

Coccinella decemocto punctata
Coccinella decemocto punctata

La nomenclatura delle coccinelle dipende dal numero dei punti, dalla colorazione, dalla dimensione dei punti e dalla loro forma. Non essendo un entemologo, e non avendo esperienza in merito, la mia definizione delle coccinelle potrebbe essere poco coerente o addirittura sbagliata. Si accettano pertanto suggerimenti.

Coccinella octadecem punctata gialla
Coccinella octadecem punctata gialla

Le coccinelle, in apparenza così innocue, sono predatori di altri insetti e afidi di una certa voracità. Nel corso dei tempi la specie sectem punctata è stata introdotta con successo in campo alimentare per sterminare “naturalmente” afidi e piccoli insetti che sono dannosi per i raccolti. Non per nulla, una delle più note “marche” di mele in Italia la ha proprio come simbolo.

Coccinella sedecim punctata
Coccinella sedecim punctata su un davanzale al sole

Si dice che le coccinelle portino fortuna, mi chiedo che significato possa avere una simile invasione di specie tutte diverse in una sola volta.

Coccinella Undeviginti Punctata
Coccinella undeviginti punctata

19 punti, per il momento è il massimo da me osservato e documentato. Esistono specie più o meno rare. Ma le coccinelle sono sempre coccinelle, a prescindere dal numero di punti.


 

Fotografie realizzate con un Canon EF 50mm f/1.4 + lente correttrice diottrica +4 su Canon EOS 1100D. La prodondità di campo su una distanza così ravvicinata è appena sufficiente per la dimensione del coleottero.

Nizza, Miroire d'eau

Nizza, perla del Mediterraneo

Nizza si distende lungo un piccolo golfo, distesa lungo una spiaggia ampia ma senza molta sabbia lambita dal mar Mediterraneo, tra il porto, appena prima della città antica, e l’aeroporto. Città della costa azzurra ad appena 40 km da Ventimiglia, è molto accessibile e la popolazione di Nizza accetta di buon grado di farsi capire anche dagli Italiani.

Veduta di nizza
Nizza nella luce del mattino

Una volta passati da Nizza, è difficile dimenticarla. Nizza viene chiamata la perla del mediterraneo. Nota per la sua vocazione turistica, antico porto di mare, in realtà è molto di più di quanto si voglia mostrare.

Nizza
Vista di Nizza alle prime luci dell’alba

Andando verso piazza Massena, si passa dai Giardini Alberto Primo dove è installato un sistema che nebulizza acqua per creare dei giochi di luce molto suggestivi. Nizza ha investito molto sui parchi e sulla vivibilità della città

Nizza giarino Alberto Primo
Nebbia artificiale

Passeggiare nei giardini Alberto Primo con questi giochi di nebbia è particolarmente divertente.

Nizza Giardini Alberto I
Veduta dei giardini Alberto I a Nizza

Nizza deve il suo nome ai marsigliesi che, probabilmente, la chiamarono così a seguito della rivendicazione della città sui genovesi. Non a caso infatti, Nizza deriverebbe dal greco Nikaia ovvero Nike, Vittoria.

Nizza bilingue
Iscrizioni bilingue

Terra di mezzo,  la perla del mediterraneo. Contesa tra Francia ed Italia, a lungo facente parte del Ducato di Savoia, Nizza finalmente nel 186o ritorna ad essere francese.

Place Massena Nizza
La fontana con Place Massena, cuore pulsante di Nizza, sullo sfondo

Tutte le giornate hanno un termine, e a un certo punto il Miroire d’eau viene spenta, la fontana che costeggia roue Massena fino a Place Massena. E’ ora di rientrare e salutare questa Nizza.

Nizza, Miroire d'eau
Miroire d’eau, Nizza

Poetica, colorata, Nizza è turistica, ma non banale, colorata ma non eccessiva.

 

 

 

fuoco nel forno a legna

Giocando con il fuoco

Cosa c’è di più bello di un fuoco allegro in un caminetto nel periodo in cui il freddo dell’inverno cede lentamente il posto al tepore della primavera?

Il fuoco….I latini lo chiamavano “focus” che indicava il focolare,  termine che sostituì, in ambito popolare, la parola” ignis”che indicava puramente il fuoco stesso.

fuoco nel camino
Un fuoco allegro in un caminetto

Il fuoco, questo misterioso ed affascinante elemento  naturale, può essere bello e dare conforto ma può anche essere spaventoso. Non si gioca con il fuoco, ci si può bruciare, ma è indubbio che sia uno degli elementi che abbiano contribuito all’evoluzione dell’uomo da quando l’uomo primitivo ha imparato a dominarlo.

Fuoco nel forno a legna
Il momento dell’accensione

Sin dalla notte dei tempi  il fuoco ci scalda, allontana gli animali,  permette di cucinare il cibo, rendendolo più digeribile. E’ un elemento chiave che ha cambiato significativamente la nostra esistenza e, se dominato in maniera corretta,  è uno spettacolo da guardare.

fuoco nel forno a legna
Vampata nel forno

Osservare il fuoco in un forno a legna è particolarmente intenso in quanto con la temperatura le fiamme sono più vivaci che nel camino e lo spazio chiuso e contenuto le fa muovere più vivacemente.

fuoco nel forno a legna
Vampata

E pensare che il fuoco non è materiale ma solo l’effetto di una reazione chimica, la combustione. Quindi è solo un effetto di una trasformazione per cui si ha un decremento di massa con la liberazione di energia. Le fiamme sono semplicemente la manifestazione dell’energia prodotta dalla reazione chimica.

Fuoco nel forno a legna
Il fuoco esce dalla bocca del forno

Quando viene lasciato libero può diventare distruttivo, gonfiarsi, ma finché non trova altro combustibile tende a contenersi da solo.

Fuoco nel forno a legna
La legna inizia a finire

Arriva a consumare tutto ciò che aveva da bruciare, si ritira spontaneamente, fino a scomparire piano piano e a diventare nulla, lasciando la brace, sua forma latente.

Insomma. Ho giocato con il fuoco, solo tramite la macchina fotografica, in situazioni controllate e con rispetto del mezzo.

Il fuoco diffonde parecchio calore anche per irraggiamento, pertanto può portare le lenti degli obiettivi a temperature che potrebbero essere pericolose per lo strumento fotografico.

Grazie a queste immagini ho cercato di catturarne la bellezza, l’essenza anche  se, come tutti i fenomeni naturali, è praticamente impossibile riprodurne la vera ed autentica magnificenza.

Mare impetuoso contro uno scoglio

Mare impetuoso (non al tramonto)

Mare impetuoso, mosso, agitato. Uno spettacolo che per quanto possa intimorire non lascia indifferenti. Può affascinare o anche contrariare chi se ne vorrebbe stare steso in spiaggia ma non è proprio il mio caso.

Mareggiata Baia del Corvo
Una mareggiata particolarmente intensa a Varazze (SV)

Lo spettacolo del mare impetuoso che si infrange senza sosta contro la costa che fino al giorno prima accarezzava dolcemente mi lascia a contemplarlo e a cercare di coglierlo in tutta la sua bellezza. Le mareggiate contribuiscono a pulire il mare e la costa abbandonando i detriti più grossi a riva.

Onda mareggiata varazze
Onda che si infrange sugli scogli

Questa mareggiata risale al 26 agosto 2014 e le immagini sono state prese tra la Baia del Corvo e Varazze sul Lungomare Europa scendendo dove possibile senza correre rischi a livello della spiaggia che in molti casi era ridotta a una striscia minuscola di scogli che venivano spesso bagnati dal mare impetuoso con le sue onde più alte.

Mare impetuoso mareggiata Varazze (SV)
Onda che completa il suo ricciolo

Il mare impetuoso ha sempre suscitato delle allegorie in diversi artisti di diverse epoche, tra cui Alessandro Manzoni nel 5 maggio a raffigurare le difficoltà della vita fino ad arrivare in tempi decisamente più moderni con generi totalmente diversi come Zucchero con la sua “il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle…” della quale francamente non riesco a trovare un significato, sempre che sia un’allegoria…

Schiuma che accompagna la risacca mare impetuoso
La schiuma che accompagna la risacca

Osservare il mare impetuoso durante una mareggiata trasmette due sensazioni contrastanti. La prima è di furia, oppressione, quando le onde si susseguono e sembra che siano sempre più vicine. Poi arriva la seconda sensazione, quando questo ritmo si rompe, generalmente dopo un’ondata particolarmente lunga ed intensa, in cui prevale il silenzio vicino, subito sostituito dal fruscio delle bollicine d’aria intrappolate nella schiuma che si rompono. Il mare da lontano sembra sempre minaccioso e scuro, e da vicino però è bianco, quasi confortante.

 

Mare impetuoso mareggiata agosto 2014 varazze baia del corvo
Onde che si susseguono vicine con impeto crescente

Ciò che mi affascina particolarmente della Liguria è il territorio che è aspro e montuoso fino a gettarsi in mare. Il paesaggio della Liguria ritorna frequentemente nelle poesie di Montale, specialmente in Ossi di Seppia e penso che la descrizione di una terra aspra, dura, arida ma al contempo bella siano proprio calzanti anche oggi.

Mare impetuoso, Varazze Cogoleto 2014 mareggiata
Due onde che iniziano a rompersi a diverse distanze

La cosa più curiosa dei metodi per misurare la forza o quanto il mare sia impetuoso è che la scala più ampiamente utilizzata in passato (Beaufort) si basa sull’osservazione empirica dello stato del mare. Tuttavia questa scala ha tutt’ora valenza internazionale.

Mare impetuoso contro uno scoglio
Spruzzi d’acqua di un’onda che si scontra con uno scoglio

Non c’è nulla da fare, sarà anche bello il mare quando è calmo e si può andare in spiaggia, ma questi spettacoli sono affascinanti. Rimango un fan del mare d’inverno e quest’estate particolarmente piovosa e meteorologicamente poco prevedibile mi ha regalato proprio dei bei momenti.

Mare impetuoso, liguria estate 2014
Doppio spruzzo su scogli