Mattia Munari, chi sono?

Sono Mattia Munari, ingegnere informatico quinquennale, sistemista unix, fotografo appassionato e perfezionista.

Ho avuto la prima reflex in mano (mitica EOS 650) quando avevo appena 11 anni tra mille timori di mio padre che me la faceva adoperare affascinato dal fatto che gli elencavo le meraviglie dello strumento.

Mattia Munari
Perché i selfie si fanno anche con la pellicola!

Nel 2011 ho acquistato la mia prima DSLR, subito seguita da un secondo corpo macchina, perché purtroppo la pellicola aveva il grande vantaggio di essere nuova ad ogni impressione, quindi eventuali macchie che entrano con il cambio obiettivo rovinavano un solo fotogramma.

Attualmente il mio corredo è composto da una EOS 1100D, una EOS 20D, una EOS 5D classic e due EOS 5 (non D), una Kiev 88, da riparare, una Canon AV-1 e una Canon A-1 con innesto FD, di cui possiedo un 28 f/2,8, un 50mm f/1,4 ssc, due 50mm f/1,8, un 135mm Hoya f/2,8, una Ricoh 500G, una Agfa Flexilette e una Ferrania Falco II.

Nel 2016 ho ricominciato a utilizzare la pellicola ma eventi personali hanno fermato un po’ la pubblicazione.

Nel corso del tempo mi sono fortemente invaghito del mio fedele 50mm f/1,4 che mi regala immagini superbe, seguito a ruota dal 40mm f/2,8 pancake (il frittellino) che però è fin troppo preciso per i miei gusti.

Sono contrario a quelle dimostrazioni di potenza della fotografia digitale. Non mi interessa elaborare una foto per renderla più appetibile, il mio obiettivo è quello di tornare a scattare sicuro di quello che partorirà poi il sensore, come facevo con la pellicola, e ci sto riuscendo.

Sono contrario ai colori per forza saturi, alle tinte per forza sgargianti, può essere favolosa anche una foto dal contrasto quasi nullo scattata nella nebbia.

Potrà sembrare una cosa un po’ controcorrente ma è il mio modo di intendere la fotografia come rappresentazione della realtà. I miei pensieri circa la fotografia si trovano qui.

Le foto di questo sito quindi, a parte qualche raro caso di aggiustamento di luminosità e contrasto o di raddrizzare la foto, perché a volte ci sono momenti che vanno catturati a prescindere che la foto sia dritta o storta, non viene fatto uso di elaborazione in post-produzione.

Detto questo… Buona visita del mio mondo.

Firmato, Mattia Munari