Natura in città

Dopo tanti giorni a non uscire di casa, ora che è permesso, mi concedo un giro tutte le mattine al parco, mi permette di fare circa 5000 passi (sono la metà di quanto consigliato ma sempre meglio di niente).

Durante questi giri, mi porto la mia fidata reflex, in versione compatta, con un teleobiettivo già montato. So che l’attività fotografica è considerata attività ludica, ma mi concedo 5 minuti di fotografie seduto in un posto isolato, in riva a uno stagno che è ciò che rimane dello straripamento del Lambro del 13 novembre 2014.

Equivale a fermarsi a prendere fiato su una panchina e, in genere, nessuno si avventura fino a lì perché scomodo.

Una colonia di nutrie è sempre esistita al parco Lambro ma, con il prosciugarsi della pozza e con il riaffiorare di alberi ormai morti, hanno trovato una posizione per poltrire al sole e riparata da occhi indiscreti.

Nel giro di poco ho visto una Garzetta, una Nitticora (femmina) e delle gallinelle d’acqua. Questa pozza d’acqua pullula di vita e sembra che ci siano numerose carpe che ogni tanto sporgono quando arrivano in punti in cui la superficie è troppo bassa.

Ho notato anche dei parrocchetti che volavano in gruppo e addirittura quello che sembra essere a tutti gli effetti un cormorano anche se non ne sono certo al 100% visto che le condizioni di luce non erano delle migliori e quindi la foto non è nitidissima, ma vedendo le foto in rete sembra proprio lui. Anche se dei pappagalli in Milano si trovano diverse menzioni in rete, cercando conferme di altri avvistamenti di cormorani ho scoperto che esiste un ristorante con quel nome e nient’altro.

Il falco, finalmente

Ieri sono dovuto andare in ufficio, in svizzera, quindi ho potuto prendere la macchina fotografica senza rischiare di incorrere in problemi perché a quanto pare attualmente, in Italia, se ho una macchina fotografica con me e scatto qualche foto, la mia attività motoria (camminare) si trasforma in attività ludica.

Ormai è un anno intero che ho una nemesi, un falco, che ha nei suoi territori il campo che confina con il parcheggio del mio ufficio. Questo uccello ha una particolarità, mi odia :-D, ogni volta che ho la reflex con il teleobiettivo montato, non si fa vedere, e sembra anche sapere perfettamente quando non sono in grado di fotografarlo.

Ieri il contadino stava arando il campo e molti uccelli venivano a cercare cibo tra le zolle rovesciate. Tra cui lui.

La foschia mi ha fatto lasciare la reflex in ufficio, errore grave, e l’ho visto sufficientemente vicino. Tempo di recuperare la reflex con il teleobiettivo, sono uscito ed è subito volato via, ma qualche scatto sono riuscito a rubarlo.

Questo falco mi è volato sopra la testa diverse volte, a pochi metri in momenti in cui ero troppo lontano per tornare a prendere la macchina fotografica. Sembra che abbia un sesto senso per questa vicenda.

Prima o poi ci riuscirò

Fotografia analogica

E’ tanto tempo che non scrivo in questo spazio e che non pubblico miei lavori.

Un insieme di pellicole da sviluppare

Purtroppo il tempo è tiranno e ho ceduto all’immediatezza di pubblicazione dei social anche se questo mi ha tolto parte del contatto con il lavoro dietro alla pubblicazione.

Ho passato un anno con molti cambiamenti, che mi ha portato ad allontanarmi un po’ dalla fotografia analogica, questo periodo della pandemia non ha certamente aiutato a fare fotografia analogica, avendo il mio “laboratorio” abbastanza lontano da casa.

Ma la sensazione di creare un’immagine dal principio alla fine, con processi per lo più fisici e non solo virtuali è qualcosa di inesprimibile. E’ bello e mi da la possibilità di essere più in contatto con il risultato finale.

FL 55mm f/1.2
Dagli anni 60 con furore! Un obiettivo luminoso e economico.

La fotografia analogica ti porta a sperimentare grandi strumenti dimenticati, strumenti di altri tempi ormai dimenticati ma che ti riportano al contatto con quello che vuoi trasmettere e riprodurre.

In ultimo il processo di sviluppo ti costringe a pensare ulteriormente, dopo averlo fatto in fase di scatto per adeguare i tempi e le modalità di sviluppo per ottenere il risultato voluto.

La possibilità di scelta, nella fotografia analogica inizia ancora prima di pensare al primo scatto. La scelta della pellicola influenza direttamente il risultato finale. Questo implica anche avremo 36 foto con lo stesso “stile” che ci impongono a compiere delle scelte in fase di scatto per adattarsi alla scelta presa in origine. Di contro è più semplice portare a casa un risultato comunque accettabile anche in caso di errori.

Sono convinto del fatto che con la pellicola è sempre possibile portare a casa un risultato.

Un test di scatto

Tornerò a pubblicare ancora, spero a breve.